Esercizi di creatività

Tre parole a caso scelte da un vocabolario per bambini, ogni giorno, per stimolare il pensiero creativo.

Luigi Poderico
19 min readJan 1, 2021

Gennaio 2021

Sfociare, impiegato, esplosione

Il lavoro da impiegato ha alcuni aspetti che lo rendono una soffice zona di comfort dove adeguarsi. E come tutte le zone di comfort, se si irrigidisce troppo può trasformarsi nella tomba dello spirito. Per evitare questa atrofia psicologica, bisogna che piccoli rivoli di idee fluiscano al di fuori dei perimetri dell’impiego. Alimentandoli continuamente, i piccoli rivoli diventano poi torrenti e fiumi, che poi, finalmente, sfociano nel mare. Il continuo apporto di nuove idee genera un effetto a cascata, una vera reazione a catena, un’esplosione di gioia e soddisfazione. Causata e voluta dal centro e rivolta verso l’esterno.

Promozione, collegio, mendicante

È forse vero che il meccanismo delle promozioni di carriera, automatiche o premianti, rappresentano un modo per uscire dalla zona di comfort? Oppure sono solo viatici per nuove e più soffici aree di tranquillità? Non bisogna aspettare il verdetto del collegio dei saggi, per desumere che le promozioni sono come le briciole del desco di un signore che vengono rivolte ai mendicanti.

Vigilanza, artiglio, corona

L’aquila volava molto in alto a vigilanza della zona di confine. Nel suo artiglio ancora incastrata dondolava l’ultima corona rubata all’ardito che ha provato a varcare la soglia. Ora le scelte sono due: proseguire senza il vessillo d’oro, oppure volare più alti dell’aquila, per riprendere ciò che gli appartiene.

Arsenale, vario, palmo

Quante cose si possono fare con il palmo di una mano? Si possono dare degli schiaffi; ma anche delle carezza. Si può chiedere qualcosa a qualcuno, in senso letterale come fa l’affamato, o in senso figurato come chi ha bisogno d’amore. Possiamo mostrare la nostra apertura ed onestà, la nostra volontà di collaborare, mostrando il palmo delle mani al nostro interlocutore. Viviamo agevolmente in questa varietà di comportamenti ed interpretazioni. Esprimiamo sentimenti e stati d’animo con il nostro corpo e, per lo stesso arsenale neurale, riusciamo ad interpretare sentimenti e stati d’animo delle persone che ci circondano. Diventare coscienti delle munizioni presenti nell’arsenale può essere un buon modo per vivere una vita migliore, con se stessi e con gli altri.

Spugna, affezionare, inerte

Vivere nella propria zona di comfort vuol dire vivere una vita inerte, passiva. Se è affezionati alla vista del confine che tanto fa paura, che niente fa entrare e niente fa uscire. Non gettare la spugna; non ti affezionare alla vista del paesaggio, ai sapori che senti, alla musica che ascolti, alla lingua che parli, al solco dei pensieri nella tua mente. Abbi la curiosità di trasformare il confine in materiale inerte che porterai nella discarica delle vite vecchie in cambio del lasciapassare da mostrare alla frontiera.

Mobile, torchio, caccia

Oggi è cominciata la caccia al tesoro. Cosa avrà portato la befana? Carbone o manderini? E dove avrà nascosto la sua calza? Il piacere della calza comincia dal ricercarla in ogni angolo della casa. Non c’è mobile, stipite o cassetto che non venga aperto. La caccia al tesoro è terminata e nella calza anche il carbone, per fortuna quello dolce. Dolce come tutta l’avventura che ogni anno si ripropone ai bimbi di ogni età. Dolce come il risultato atteso alla fine di un lungo viaggio pieno di imprevisti. Dolce come il vino che ad un certo punto vede i grappoli dell’uva essere schiacciati e sbriciolati nel torchio.

Balbettare, assomigliare, gemma

Ci sono tanti modi di balbettare. C’è quello che vede coinvolta la parola, anzi proprio l’atto fisico di parlare. La difficoltà di emettere in modo proprio le singole parole. Per quello che ho letto, è un blocco che viene da dentro e che decide di fermarsi dietro la lingua. C’è poi un altro modo di balbettare. Quello che riguarda l’articolazione dei pensieri. Non so se è un blocco che viene da dentro, ma questo si ferma dentro la testa. Due blocchi che si somigliano, ma che hanno effetti molto diversi. Il blocco del pensiero si traduce spesso in un atteggiamento di scarsa apertura verso l’esterno ed al miglioramento. Con il risultato di non saper riconoscere e quindi godere delle gemme della vita; di non poter completare a fondo il percorso che è dato di compiere.

La, intendere, mondo

C’era una volta una famiglia di allegri figuri, composta da tre persone. Il bimbo si chiamava Il, il babbo La e la mamma La. Persone molto semplici che vivevano il monto in modo indicativo. Andavano diritti al sodo, per cui si facevano intendere sempre da tutti. Abitavano in una casina molto piccina, fatta di legno e posta tra due grandi alberi. D’estate si godevano il fresco dell’ombra delle foglie. D’inverno, invece, il ghiaccio e la neve si fermavano sui rami spogli, disegnando gelide figure. Nelle notti buie una lucina brillava dalla finestra vicino la porta: qualcuno leggeva storie fantastiche, ed altri ascoltavano di avventure lontane. Anche i passerotti si fermavano affascinati ad ascoltare di paesaggi immaginari, mentre con il loro piccolo becco sistemano e puliscono il colorato piumaggio.

Orefice, vendere, distribuire

Il più bel negozio del paese era dell’orefice. Non vendeva solo gioielli importanti, ma anche speranze e simboli. Distribuiva ai passanti che guardavano le vetrine, piccoli arcobaleni fatti di luce riflessa; bagliori dorati ed argentati; sguardi amichevoli. Potevi entrare nella sua bottega per temprarti e rigenerarti.

Patente, sporgere, picco

La signorina prese la patente poco più che maggiorenne. Le piaceva andare in giro con la sua auto sporgendo il braccio sinistro fuori del finestrino. Per fortuna la sua pandina andava piano, con il picco massimo di velocità sul discesone del vallone.

Nascita, rustico

In un piccolo paese attraversato dalla via dei pellegrini, si festeggiò un lieto evento. La nascita di Milan, che cadeva il 3 di giugno, portò una ventata di novità e di meraviglia. Due loschi figuri, però, si aggiravano tra le ombre di strade e vicoli, armati di pistola, cercando di rovinare la festa che, come bolle di sapone, si spargeva nelle piazze e tra le case. Cartelloni colorati guidavano i viandanti alla casa del nascituro: la festa è di qui; la festa e di la. Il più bello dei cartelli era posto davanti la più bella delle panetterie che, per l’occasione, mise in cottura il più buono dei rustici della vallata. Oltre al profumo inebriante ed al gusto appagante, questo rustico era caratterizzato da venature scure in superfice. Per l’occasione, il rustico venne chiamato Milan, in occasione della nascita e del lieto evento.

Rastrello, incivile, teoria

Il rastrello è uno strumento da giardinaggio che viene usato per raccogliere agevolmente foglie secche ed erba tagliata. Ha una forma facilmente riconoscibile per i suoi tanti denti lunghi intervallati da ampi spazi. Grattando la terra con i suoi denti, trattiene la parte grossa lasciando indietro gli scarti minori. Metaforicamente si dice che le forze dell’ordine rastrellano il territorio, proprio ad indicare l’azione compiuta da tante persone, come i denti del rastrello, su un territorio limitato alla ricerca di azioni compiute da incivili. Come il rastrello vero, solo le azioni di una certa gravità vengono intercettate, lasciando indietro quelle minori. Potremmo definire questa come la teoria del rastrello. A seconda del periodo storico, la definizione di inciviltà può essere diversa, lasciando sul terreno tanto lo spacciatore di fumo, quanto il sopravvissuto delle deportazioni politiche del periodo nazi-fascista.

Umiltà, telefono, somigliare

L’aviere Nicola Langelli [*], ammesso al primo corso dell’Accademia Aeronautica, aveva un suo grande desiderio: quello di poter volare pilotando gli aerei più belli del mondo. Con questo grande sogno per la testa e l’umiltà nel cuore si iscrisse e fu accettato alla scuola di volo più prestigiosa al mondo. Forse fu proprio l’umiltà a permettergli di superare i test di accesso. Aveva ricevuto la notizia della sua ammissione al telefono e da quel primo contatto capì subito che avrebbe dovuto dimostrare una forza di carattere eccezionale. Aveva capito che l’agognato brevetto avrebbe dovuto conquistarlo. Sembrava somigliare ad una bella ragazza che avrebbe dovuto corteggiare senza tregua per i prossimi quattro anni. Una storia fantastica da scrivere con la migliore delle penne su quattro importanti quaderni.

[*] Nicola Langelli è un nome di pura fantasia.

Attentato, — , prevedere

Ci sono alcuni tramonti che non guardarli sarebbe un attentato. Sono quei tramonti che capita di vedere anche in città, magari da una terrazza al quinto piano. Dove un sottofondo urbano è incorniciato dai monti in lontananza. Quando preferisci la visione delle nubi russe dal sole alla serie di Netflix o al film su Prima. Mentre preparavo la cena, riso basmati, avocado e pollo alla piastra, non avrei mai potuto prevedere che salendo in terrazza per prendere degli aromi freschi, ne sarei sceso sazio di bellezza. A questo punto lo spirito può affrontare la sera e la notte libero da ogni peso, come l’acqua di mare lascia lo scoglio pulito al calare della marea, che poi ritornerà a bagnare al girar della luna.

Fantasma, mille, —

Tutti conosciamo storie di fantasmi che infestano antichi castelli o case abbandonate. Questa che sta per cominciare è la storia di un fantasma di strada. A vederlo, sembrava avere le sembianze di una ragazza dai capelli lunghi e mossi che, al posto delle gambe, aveva due bastoni di legno. Questa visione è sicuramente legata al modo atroce che portò alla sua morte più di mille anni fa. La leggenda racconta che la sfortunata fu vittima della barbaria di un gruppo di marinai della marina svizzera. Marinai che esternamente apparivano gentili nelle divise eleganti ed impeccabili, ma che nel profondo dell’anima nascondevano problem irrisolti, come quando si nasconde la polvere sotto il tappeto persiano. Il pretesto per la sevizia inflitte alla ragazza lo diede un semplice pezzo di pane che, per sbaglio, conteneva delle tracce di pistacchio tostato.

Pianeta, — , protezione

Ci sono poi quelle volte che ti sembra di vivere in un altro pianeta, perché ti sembra di guardare il mondo da una macchina mentre fuori piove. I vetri che sono la protezione che rende comodo viaggiare, distorcono la vista quando sono bagnati. Sei fortunato quando i tergicristallo sono in funziona, ma di lato vedi sempre un po’ male.

Duello, capitale, medaglia

Il duello è ad armi impari. Tra pane salato e pane sciocco vince il pane salato. A quale tipo di pane dare la medaglia d’oro? E quale città può essere eletta come capitale del pane salato? Sono certo che si possa girare l’Italia da nord a sud, senza trovare una chiara risposta.

Ospedale, vuoto, maggiore

Da bambina Luisa sognava di diventare veterinaria e di aiutare gli animali feriti ed ammalati in un ospedale per i suoi amici immaginari. Disegnava ogni tipo di bestiola: cani, gatti, uccelli, passeri, anatre, farfalle. Anche uova nei nidi. Crescendo, però, questo sogno lasciò il posto al vuoto. Un vuoto pieno di aspettative che non voleva più soddisfare. Dove trovare il responsabile di questa transizione: dal tutto al niente? Il maggiore indizio di questo nuovo stato era simbolizzato dalla scrivania sostanzialmente spenta. La lampada che faceva bella mostra di se, ma che non illuminava più i bei disegni di una volta. Il quaderno chiuso, rimasto incompleto a riempito solo per un quarto. La penna riposta al fianco del quaderno, ma col tappino fissato sulla punta. Il portatile spento messo di lato, inutilizzato e con la batteria scarica.

Mappa, grato, sigla

Un disegno da bambino fatto a matita che rappresenta i più famosi supereroi dei fumetti. Un disegno semplice e ricco di gioia, sullo spazio di un semplice foglio da disegno ed arrotolato come le famose mappe dei tesori, che si vedevano nei film dei pirati un po’ avventura ed un po’ trash. Sissa, pittore di paesaggi urbani, fu molto grato del semplice dono che ricevette, in una fredda giornata d’inverno, da un bimbo che passava nel parco dove tipicamente riempiva di colori la sua tela. Non conosceva il fanciullo: era la prima volta che lo vedeva. Cercò qualche indizio sull’identità del piccolo sconosciuto sul foglio ricevuto in dono, dove trova solo una sigla: T.G. Molto poco per dedurre un nome o un indirizzo. Sicuramente poteva ascrivere quest’incontro semplicemente al caso. Tese la mano al bimbo lontano per salutarlo, con la mano quasi lignea per le macchie di colore e di vernice.

Congiura, austerità, esposizione

Quando guardi una vignetta ma proprio non la capisci. Non sai se vuol essere comica o tragica, oppure è satire politica. A tutti gli effetti sembra una congiura nei tuoi confronti, quando dai commenti ti senti l’unico ad ignorarne il significato. Chiamo questo l’austerità del pensiero. Quando la tua musa decide di vestirsi di semplice, capello corti ed ondulati, maglia scollata e nemmeno un filo di perle ad ornare il collo scarno e liscio. Quella stessa musa che con gli altri si concede nude e voluttuosa, con i capelli lunghi e mossi. Sono talmente preso dalla gelosia che l’altro mi sembra un satiro peloso, dai capelli neri, folti e crespi; corna e zampe caprine completano la figura. Ma forse la vignetta che proprio non capisco può aiutarmi a superare la gelosia ed a riprendere un rapporto sano con la mia musa.

Distribuzione, — , fenomeno

Ci sono alcuni rapporti umani che non temono il pericolo della distruzione. C’è un rapporto in particolare che travalica ache il confine umano, perché molto forte ed evidente anche tra molti altri animali. Mi sto riferendo al rapporto che c’è tra una madre ed i suoi cuccioli. Ora, pensandoci bene, è evidente che siamo in presenza di una chiara manifestazione di sentimenti veri e genuini. Possiamo quindi dire che l’amore di una madre verso i suoi piccoli manifesta un fenomeno biologico? La necessità di accudimento di esseri troppo deboli per sopravvivere da soli, ma in potenza capaci di grandi obiettivi nella vita?

Arciere, stabilire, donare

Che tipo di sport pratica un arciere? Non è di certo uno sport che allena il fisico, o almeno non è lo scopo principale. L’allenamento riguarda la mente e lo spirito. Il tiro con l’arco è un buon esempio di sistema instabile, dove minime variazioni alle condizioni iniziali provocano grandi variazioni sul risultato finale. La precisione con cui si raggiunge il bersaglio dipende, per la maggior parte, da come l’arciere tira la freccia. Stabilire quale sia la posizione migliore non è una cosa semplice. È questa un’arte destinata ai maestri della disciplina. Fare un centro è come donare qualcosa a se stessi e all’universo intero. Quando la freccia si conficca nel cerchio più interno del bersaglio, l’arciere, l’arco e la freccia sono entrati in risonanza. A quel punto è come se un filo invisibile tirasse nel punto giusto la freccia. Non c’è possibilità di sbagliare.

Danza, isolare, letterato

La danza dei desideri è quando, per esempio, programmi di uscire il fine settimana e poi piove così tanto che non puoi neanche mettere il naso fuori dalla porta. Isolare diventa la parola d’ordine. Devi isolare il tuo stato d’animo dagli eventi esterni; quelli che sono al di fuori del tuo controllo. Risvegliare il tuo lato letterato e chiedergli il consenso ad una buona lettura o ad un esercizio di scrittura creativa.

Cassiere, verbale, ozio

Dicono che hanno visto l’uomo ragno, detto anche cassiere della Marvel, ballare la tarantella all’ombra degli ulivi, circondato da musici e ballerini. La testimonianza fu messa a verbale, a memoria delle future serie televisive. In questo modo si spera che l’ozio di lettori e spettatori venga risvegliato a favore dei sub-eroi.

Esente, utilizzare, giudicare

Una grande, enorme vetrata ad angolo, che si sviluppava dal pavimento al soffitto, lasciava la vista spaziare sulla visione di una natura quasi selvaggia: un boschetto di alberi dal fusto ancora giovane. Chi entrava per la prima volta nel salottino d’angolo non poteva essere esente da uno spontaneo senso di meraviglia. L’obiettivo del padrone di casa ero quello di utilizzare lo stato d’animo così generato per supportare la creatività. A giudicare dai risultati, quella vetrata provocava sentimenti e stati d’animo molto diversi. Come quando guardi un’altra persona facendo toccare le punte dei nasi, ed i due occhi diventano uno, alla stessa maniera i lavori e le idee nate in quel salottino erano molto più profonde di quanto apparisse in superficie. Da quel salottino d’angolo sono partite le più grandi autostrade creative che portano alle più belle città della fantasia.

— , mungere, alto

Hai presente quando si dice “mungere qualcuno” o anche “non fati mungere”. In senso figurato queste locuzioni si riferiscono all’atto deliberato di qualcuno che sfrutta in modo esaustivo qualcun altro. Nella mia mente, l’esempio più evidente di questo tipo di sfruttamento sessuale, principalmente di donne e bambini. Abusi. Sfruttamento della prostituzione. Pornografia. C’è poi uno sfruttamento, una mungitura, meno evidente e, in qualche modo istituzionalizzata. È lo sfruttamento dei così detti piani altri. Quello che chi ha sogni ed obiettivi chiari e forti, esercita nei confronti di chi, sogni ed obiettivi, non ne ha. Di chi è incanalato nella galleria senza uscita di un lavoro monotono, senza gioia, senza soddisfazioni. Forse, in questo confronto tra sfruttati, ha qualche punto in più chi si prostituisce per propria volontà.

Rustico, — , riunione

Da fuori sembrava un classico rustico di campagna, ma dentro mostrava la vera anima del proprietario. Ampi spazi pavimentati con un parquet chiaro attraversato da venature mogano. Soffitta bianche che andavano a contrasto con pareti mogano con venature biondo. Alle pareti qualche stampa con riproduzioni di schizzi di disegni tecnici. Il rustico, immerso com’era nella campagna, era stato acquistato e ristrutturato per ospitare ogni tipo di riunione aziendale. A tale scopo un enorme divano occupava gran parte dell’ambiente principale. Questo fu accuratamente disegnato per mettere in completo relax corpo e mente degli ospiti e, allo stesso tempo, mantenere e costruire un senso di comunità, favorendo un centro fisico a tutti i partecipanti. L’investimento fatto per acquistare e ristrutturare il rustico di campagna fu recuperato molte volte, sostenuto dalla qualità ed apertura della decisioni prese in quel luogo che, per molti, divenne sacro.

Calmare, facilità, valigia

Sembrava che nessuno riuscisse a calmare quel bambino ed interrompere il suo piangere. Dopo una fitta nevicata, evento raro dalle sue parti, non aveva perso l’opportunità di realizzare un bellissimo pupazzo di neve. Orgoglioso per il suo lavoro, aveva chiesto al padre di vederlo. La risposta negativa aveva catapultato il bambino in uno stato di instabilità con estrema facilità. La reazione del figlio è comprensibile, molto meno quello del padre, che aveva assestato un colpo secco all’autostima del bimbo. L’amore paterno aveva fatto la valigia per andare via il più lontano possibile, travestito in malo modo da donna. Una vera drag-queen del mondo dei sentimenti. Alla fine il bambino si calmò quando sentì una musica rock provenire dal balcone del vicino. Era la musica dei Rolling Stone. Il ritmo della batteria aveva tranquillizzato il ragazzo, come se il suo spirito infantile si fosse assopito, come se il suo spirito infantile si fosse assopito su una comoda poltroncina, meditando e cercando la calma.

Teatro, — , riuscire

Alcune scrivanie sembrano il palcoscenico del teatro tecnologico. Sotto la scrivania una PS5 ancora chiusa nella scatola originale. Sul piano della scrivania, monitor e tastiera. A 70–80 centimetri d’altezza una telecamera che riprende uno spazio libero dove, su un foglio bianco, un’improbabile artista ricompia il volto di una bella donna guardandone la foto da un telefonino. In questo caso, il teatro propone uno spettacolo “fusion”, mettendo in collaborazione tecnologie analogiche e digitali. Senza però riuscire nell’intento di fare arte o avvicinare spettatori. Come un’isola verde disabitata in mezzo al mare che, sotto la luce del sole al tramonto, è uno dei più bei spettacoli della natura. Che nessuno però può vedere e godere. Per cui è come se non esistesse. Chi può infatti postulare l’esistenza di un posto che nessuno può vedere? Forse solo un improbabile artista che vede arte dove nessun altro la vede.

Muro, spietato, geometria

Il muro di incomprensione in una coppia vede il suo primo mattone murato il sabato sera. In modo spietato la routine si insinua in una alternata geometrica. Il quadrato della scatola, il cilindro della lattina, il triangolo della pizza margherita. Bada ad usare bene questi mattoni, perché al muro ci sono tante interessanti alternative Una casa. Oppure un ponte.

— , pure, telaio

Tutti ci laviamo. Pure gli animali lo fanno. Quando il leone ha la criniera bagnata, scrolla l’acqua di troppo ruotando vorticosamente la testa, più volte, prima da una parte e poi dall’altra. Mille gocce d’acqua so staccano dal crine per formare una raggiera di perle d’argento, distese da un telaio magico su trama fatta di sogni e desideri.

Febbraio 2021

Pentola, grato, né

“Cosa bolle in pentola?” Questa era la domanda che vedevo stampato sul volto di uno strano signore. Sui sessanta, volto appesantito per qualche chilo di troppo. Capelli con riga sul lato e riporto che nascondeva malamente una pelata avanzata. Una sigaretta in bocca, pronta per essere accesa. Le sopracciglia aggrottate sul naso che facevano assumere al suo sguardo un ché di diabolico. Con quello sguardo ambiguo sembrava chiedere “cosa bolle in pentola?” Non sapevo che a quella strana ed ambigua figura avrei dovuto essere grato, perché sarebbe stato lui a presentarmi alla prossima opportunità che avrebbe cambiato, ancora una volta, la mia vita. Non potevo immaginare che un rivenditore di arredo bagno potesse essere cosi importante per la mia vita- on potevo ringraziare la sorte perché molte fortune si riconoscono con la prospettiva del tempo.

Humus, estremo, arciere

Quella situazione sembrava l’humus migliore per iniziare la più bella delle avventure. Guidavo un fuoristrada bianco in una strada sterrata, segnata solo dal continuo passare di altri veicoli, nel deserto roccioso della California. Dietro di me lasciavo in lontananza delle formazioni di calcare che richiamavano alla fantasia una strana famiglia di giganti di roccia. Quei giganti erano stati messi a guardia dell’estremo confine occidentale della pianura desertica. Mi aspettava un lungo viaggio in solitaria alla ricerca dell’Arciere. Era chiamato così l’uomo che aveva deciso di vivere da solo in quel luogo sperduto, per appagare il suo desiderio di solitudine e sviluppare l’are del tiro con l’arco Quando da lontano scorsi la baracca dove aveva deciso di vivere, mi feci l’idea che dovesse essere un uomo a cui non piacessero le mezze misure. O bianco o nero, come un disegno fatto a china.

Ciliegio, club, —

Quando ero un ragazzino, in giardino cresceva un albero di ciliegie. Un ciliegio non molto fortunato perché ad un certo punto secco. Mio padre, a quel punto, mi assegnò una missione. Impossibile. Il ciliegio aveva un fusto, per fortuna, di piccole dimensioni. Circa 15 centimetri di diametro nella parte più spessa. Come strumenti per la mia impresa avevo la mia buona volontà ed una sega ad arco con la lama di circa sessanta centimetri. Poco dopo aver iniziato la mia scalata, mi resi conto che potevo entrare a far parte, a pieno titolo, del club degli eroi della perseveranza. Non l’avrei mai immaginato, ma il legno di ciliegio è veramente molto, ma molto duro. Nell’azionare la sega, avanti ed indietro, avanzava nel legno con molta lentezza. Sulla mia figurina di membro del club degli eroi, in cima alla vetta, potevo con merito aggiungere il tronco dell’albero tagliato.

— , avvolgere, consenso

Ma forse sono quasi contento che il tempo non si possa avvolgere. Che non si possa tornare indietro per riparare ai nostri errori. Certo, perché altrimenti non avrebbe nessun valore prendere le decisioni. Intanto bisogna coltivare la capacità di capire quando prendere le decisioni importanti della vita. E poi bisogna imparare a prendere le giuste decisioni. Le decisioni, giuste o sbagliate, portano sempre delle conseguenze che, in modo lampante, possono essere viste come il consenso del destino al nostro modo di vivere. Lo spacciatore decide di vendere la droga; il tossicodipendente decide di comprarla e di usarla per un momento effimero di piacere, che viene ripagato con interessi salati. Il consenso, per lo spacciatore sono le luci lampeggianti dei poliziotti. La dipendenza, il consenso per il tossicodipendente. Per entrambi il destino non si può avvolgere, ma tutti pagano il consenso per le decisioni prese e non prese.

Automobile, improbabile, inatteso

In automobile, trascorrendo parecchio tempo alla guida, preferisco ascoltare programmi radiofonici di stampo giornalistico. Quelli dove si propongono temi di attualità che vengono analizzate da più punti di vista. Proprio in uno di questi programmi ho ascoltato l’improbabile notizia di un nuovo vaccino. Nato da importanti scoperte di bio-ingegneria e nano-tecnologie, più che vaccino sarebbe più corretto chiamarlo meta-vaccino. La sua principale caratteristica è la programmabilità dall’esterno. Un dispositivo esterno al paziente riceve istruzioni dalla casa farmaceutica che poi, durante le fasi più profonde del sonno, rimbalza agli anticorpi “programmabili” che, a loro volta, stimolano opportunamente il sistema immunitario. Se è trattato di un inatteso connubio tra tecnologie biomediche ed informatiche: così commentava il giornalista radiofonico.

Sedere, affanno, —

Il mio sogno? È poter stare da solo nella sala del Louvre dove è esposta la Gioconda ed appoggiare il mio sedere sulla più comoda delle sedie per godere della visione del capolavoro di Leonardo. Poter immaginare che quel sorriso sia nato dalla gioia dell’incontro tra un’opera d’arte e ciò che resta dell’opera dell’affanno. Essere indeciso se rimanere ancora un’altra ora o lasciare il mio posto ad un altro sognatore.

Stivale, riga, cavo

Lo stivale prende dall’alluce al polpaccio. Dentro c’è il campionario della diversità, che però è funzionale al movimento. Star fermo, in piedi, camminare, correre, saltare, calciare. Sassi diversi in riga a formare una scogliera, con spazi pieni ed uno spazio cavo dove ristagna un po’ d’acqua di mare.

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Luigi Poderico
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Written by Luigi Poderico

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