Guida a LinkedIn per matricole universitarie

Luigi Poderico
36 min readDec 25, 2023

Luigi Poderico luigi.poderico@dedagroup.it

Quella che stai per leggere è un articolo in divenire, nel senso che non è completo. Che aggiungerò capitoli e sezioni a mano a mano che li scrivo. Per cui, ti sarò molto grato se vorrai segnalarmi degli errori o degli argomenti da approfondire o chiarire.

Buona lettura e, se sei una matricola universitaria, in bocca al lupo!

Immagine generata da Microsoft Designer

Perché una matricola universitaria dovrebbe iniziare ad usare LinkedIn

Se stai leggendo, ci sono buone probabilità che tu sia una matricola universitaria. Sei quindi al primo anno di una delle tante facoltà. E ci sono anche buone probabilità che tu abbia scelto il tuo corso di studi basandoti sulle tue propensioni, sulle tue passioni, perché un domani, tra pochi anni, tu voglia intraprendere una carriera lavorativa in linea con le tue propensioni e passioni.

Il mondo del lavoro là fuori è strano. Complesso. Si basa su regole difficili da capire. A meno che tu non stia studiando una materia di tendenza, trovare lavoro potrebbe essere anche complicato. La difficoltà tipica da affrontare è avere già esperienze lavorative pertinenti una volta finita l’università e preso il fatidico titolo di dottore. Prova tu stesso e vedrai molti annunci di lavoro riportare come requisito “esperienza pregressa attinente alla mansione proposta”.

Proprio qui sta il punto. Perché non usare il tempo che ti separa dall’immatricolazione alla laurea per costruirti delle esperienze lavorative? E perché non usare i social? E perché non usare LinkedIn che è il social di riferimento per il mondo del lavoro e delle professioni?

Nelle seguito ti darò tutta una serie di consigli per utilizzare LinkedIn con un obiettivo principale: farti arrivare al tuo primo lavoro nel modo più semplice possibile. Terrò sempre a mente due fattori principali che saranno le mie guide.

Il primo: è la prima volta che stai usando LinkedIn. Farò attenzione a fornirti tutti quei consigli utili per creare un profilo che ti farà notare. Il secondo: vuoi lavorare seguendo le tue passioni. Più che trovare il lavoro dei tuoi sogni, impresa impossibile, voglio fare in modo che tu sia in grado di costruire il lavoro dei tuoi sogni. Questo a prescindere che sia lavoro autonomo o dipendente.

A cosa serve LinkedIn

LinkedIn è una piattaforma di social media professionale. Social perché alla base ci sono le interazioni tra individui e organizzazioni. Media perché gli individui e le organizzazioni si scambiano contenuti, principalmente post ma, come vedremo, anche di altro tipo. Professionale perché le relazioni tra gli individui e le organizzazioni, così come i contenuti, hanno carattere professionale: si parla principalmente di lavoro.

LinkedIn, vedrai, è il posto migliore dove connettersi con i professionisti e le aziende che operano nel tuo futuro settore professionale. Seguendoli avrai modo di imparare molto da loro e rimanere quindi aggiornato sulle ultime notizie e le tendenze del settore di tuo interesse.

Infine, LinkedIn è forse il posto migliore dove trovare lavoro o, come mi piacerebbe che facesti, creare il lavoro che ti piace. Una delle sezioni meglio curata di LinkedIn è proprio la sezione dei job posting, che è il posto dove le aziende pubblicano le inserzioni di lavoro e i candidati possono cercare opportunità lavorative. Fammi fare subito una precisazione: il lavoro che ti piace non vuol dire “fare poco e guadagnare tanto”! Piuttosto, il lavoro che ti piace è quello che ti assorbe e coinvolge completamente senza che tu te ne accorga; anzi ne troverai grande piacere e sarà il posto migliore di crescita personale.

Qualche consiglio veloce

Iniziamo subito con qualche consiglio veloce che ti aiuti ad usare al meglio LinkedIn. Per ora te li elenco così come mi vengono, in modo che tu possa orientarti un minimo sull’uso del social network. Per accedere ed utilizzare la piattaforma, hai due opzioni: usare l’app per tablet e telefoni, oppure usare la versione web da browser. Attenzione che non sono completamente equivalenti. Ci sono cose che puoi fare solo dall’app e altre che potrai fare solo da web.

Altra cosa importante è attivare l’accesso con doppio fattore, che vuol dire che LinkedIn, ad ogni nuovo accesso alla piattaforma, ti chiederà di fornire un indirizzo e-mail e la password di LinkedIn (primo fattore) e poi ti chiederà di confermare la tua identità inviando un codice al tuo telefono (secondo fattore). L’accesso con doppio fattore è importante perché rende molto difficile che un mal’intenzionato ti rubi il profilo sul quale hai lavorato molto. Per sapere come attivare l’accesso con doppio fattore ti basta cercare con Google “linkedin accesso doppio fattore”. Troverai tutte le istruzioni del caso. Non le riporto qui perché le cose in internet cambiano molto velocemente e senza preavviso.

Ma passiamo ora ai consigli veloci. Qui sarò molto stringato, ma non ti preoccupare perché avremo modo di approfondire tutto nei capitoli che seguono.

Crea un profilo completo e aggiornato Il tuo profilo è il tuo biglietto da visita su LinkedIn. Chiunque vorrà capire chi sei e cosa fai vedrà per prima cosa il tuo profilo. Assicurati quindi che sia completo ed aggiornato. Includi le informazioni per contattarti, una email è sufficiente, cosa stai studiando e qual è il tuo percorso accademico, quali competenze vuoi sviluppare, quale percorso accademico hai intrapreso, le tue esperienze lavorative, sportive e sociali. Ricorda che LinkedIn è una piattaforma dedicata al networking professionale: fare una buona prima impressione è importante. Utilizza una foto “seria”, una di quelle che non metteresti mai su Instagram. Sul profilo ci torneremo per analizzarlo meglio. Per ora ti consiglio di studiare e trovare ispirazione dai profili delle persone di riferimento del tuo ambito di studio.

Connettiti con professionisti del tuo settore Inizia a seguire le persone e le aziende che ti interessano. Puoi anche seguire degli hashtag. Per trovare persone, aziende e hashtag, LinkedIn fornisce un potente motore di ricerca. Vi puoi accedere facilmente sia da app che dal sito. Ad esempio, se stai studiando scienze della comunicazione potresti cercare la parola chiave “comunicazione”. Fai attenzione anche a come LinkedIn ti completa in automatico la chiave di ricerca, perché potresti trovare altri spunti interessanti, come “comunicazione e marketing”. Quando accedi ai profili delle persone che potrebbero interessarti, inizia subito a seguirle: dovresti trovare da qualche parte il bottone “segui”. C’è anche quello “collegati”, ma magari inizi ad usarlo quando hai un profilo minimo e qualche contenuto da condividere. Considera anche l’opportunità di collegarti con i tuoi docenti universitari. Ricorda che i tuoi collegamenti ti possono aprire le porte per stage o progetti di ricerca. E sono anche una preziosa fonte di consigli professionali. Fai anche attenzione alla sezione “Altri profili consultati”. In genere trovi persone che hanno una qualche attinenza con il profilo trovato: possono essere buone persone da seguire. Studia per bene i profili che più ti piacciono e che tipo di informazioni sono riportate: ti sarà utile per personalizzare il tuo profilo.

Pubblica contenuti di qualità La creazione e condivisione di contenuti è l’attività principale di qualsiasi social network, quindi anche di LinkedIn. Lo scopo principale della pubblicazione di contenuti è quello di dimostrare le tue competenze e costruire una solida reputazione verso il tuo network. Sii autentico: anche se stai descrivendo un argomento già trattato altre mille volte, quello che conta è che sia chiaro il tuo punto di vista. Scrivere da zero può essere complicato, per cui ti lascio subito due consigli. Consiglio n. 1: sei una matricola, quindi stai seguendo delle lezioni. Bene, organizza i tuoi appunti affinché siano pronti per la pubblicazione su LinkedIn. Consiglio n. 2: cerca dei buoni post, magari di autori di riferimento nel tuo settore, e aggiungi il tuo commento. I commenti, come vedremo, sono importanti su LinkedIn. Scrivere un commento ti semplifica il processo creativo, perché il post originale ti fornisce lo spunto di partenza. A seguire, colleziona i tuoi commenti; inseriscili in una qualche applicazione per conservare note per poterci lavorare in un secondo momento, perché si riveleranno preziosi spunti per contenuti originali.

Ricerca di opportunità di lavoro Essendo un social media professionale, LinkedIn è molto utilizzato da aziende ed head hunter in cerca di collaboratori e candidati qualificati. Esiste un’intera sezione dedicata alla ricerca di lavoro. Esplorala con attenzione. Inizia a cercare annunci per parole chiave e divora tutte le informazioni che trovi. Puoi anche attivare delle ricerche automatica, per cui LinkedIn ti avviserà ogni volta che un annuncio pertinente è stato inserito. Sulle inserzioni di lavoro avremo modo di approfondire nel seguito. Credo proprio che come matricola questa sia l’uso principale che ne vorrai fare. Almeno all’inizio.

Ricerca di informazioni su aziende e di settore Il mondo cambia velocemente di questi tempi. Quindi è per te importante essere aggiornato su quello che fanno le aziende e su quali siano le tendenze di settore. Come per le persone, puoi seguire anche le aziende. Quelle che sono leader di settore curano con molta attenzione la loro comunicazione e usano LinkedIn per far rimbalzare e diffondere informazioni anche molto importanti.

Cura il tuo profilo

Per quale motivo una matricola universitaria dovrebbe iniziare a curare un profilo LinkedIn fin dal primo anno di università? Ce ne sono almeno tre di motivi, tutti parimenti importanti:

  1. Per costruire la tua reputazione professionale
  2. Per trovare o creare opportunità di lavoro
  3. Per connetterti con professionisti e aziende attive nel tuo settore di studio

Cosa succede quando qualcuno ti cerca su LinkedIn? La prima cosa che quel qualcuno guarda è la tua pagina di profilo. In questa pagina ci sono diverse sezioni che servono a riassumere i tuoi interessi e le tue competenze. Se ben curata ed aggiornata, il tuo profilo su LinkedIn ti può aiutare a creare una buona reputazione. Siccome sei ancora uno studente di una materia nuova, puoi studiare ed organizzare i tuoi appunti di studio per farli diventare con sforzo nullo contenuti su LinkedIn. Vedrai che riuscirai anche a divertirti.

LinkedIn è anche la principale piattaforma dove i recruiter delle aziende cercano candidati e talenti. Se non lo sai, un recruiter è un professionista specializzato nella ricerca del personale di aziende. E cosa fa un recruiter su LinkedIn? Cerca per parole chiave. E quando trova il tuo profilo lo apre. E se gli piace, perché vede e legge cose interessanti, ti invia un messaggio di contatto e magari ti invita ad un colloquio di lavoro. Ecco perché curare il tuo profilo LinkedIn ti aiuta a trovare lavoro. Più convincente sarai con il tuo profilo e maggiori saranno le opportunità di essere selezionato per un primo colloquio. Attento che sto mettendo l’accento sul primo colloquio perché, spero tu possa accorgerti subito, il processo di selezione può essere anche molto lungo.

Quella di farsi trovare su LinkedIn è un modo, come dire, passivo, di approcciarsi ad un nuovo lavoro. Se stai studiando qualche materia che non sia tra quelle principalmente ricercate, allora sarà triste ma ci saranno poche probabilità che qualcuno ti venga a cercare. Devi quindi in questo caso approcciarti in modo attivo. Professionalmente, ti dovrai collocare nell’intersezione dell’area delle tue competenze e l’area di interesse delle aziende. Ad esempio, sei uno studente in filosofia e sei appassionato di social media e ti sei accorto che la maggior parte delle aziende sottovaluta l’importanza di usare LinkedIn come piattaforma B2B. In questo caso, ti potresti porre nel mezzo e traslare le tue competenze umanistiche per dare valore ed umanità alla comunicazione aziendale su LinkedIn.

LinkedIn è una piattaforma che ha come focus le persone. Sì, ci sono anche le aziende. Ma al centro di tutto ci sono le persone. Vedrai che la maggior parte non ama creare contenuti, ma per fortuna ce ne sono alcune lo fanno con piacere. Queste persone amano parlare del loro lavoro, delle loro sfide professionali, condividendo anche spaccati della loro vita personale. LinkedIn offre un potente motore di ricerca che puoi usare per trovare appunto le persone da seguire. Sulla ricerca e su chi seguire avremo modo di approfondire più avanti. Per ora fai qualche ricerca inserendo delle parole chiave, ad esempio “comunicazione”, “filosofia”, “umanesimo”, etc. Quando trovi le persone che pensi siano quelle che fanno per te inizia a seguirle. Se vedi che sono molto attive azzarda anche a collegarti direttamente. Studia il loro percorso professionale e gli studi che hanno fatto. Divertiti leggendo i contenuti pubblicati, tra post e articoli. I post sono in genere più corti, mentre gli articoli sono più lunghi: ma anche di questo approfondiremo più avanti. Quando avrai preso dimestichezza con gli argomenti trattati, sii sfrontato e inserisci qualche tuo commento. Tieni presente che tu sei ancora a zero, mentre quegli altri sono anni davanti a te. Per cui, sii modesto e poni domande aperte. Queste sono il miglior modo per aprire una conversazione, sia con l’autore del post che con chi lo segue. Anche sui commenti approfondiremo nel seguito. Per ora ti anticipo che i commenti sono un’importante fonte di contenuti tuoi personali.

Inserisci tutte le informazioni pertinenti

Ora che abbiamo analizzato i principali buoni motivi per organizzare una splendida pagina di profilo, entriamo nel pratico e capiamo assieme come muoverci.

Sicuramente nel tuo profilo dovrai inserire un insieme minimo di informazioni che ti riguardano. Partiamo subito con l’inserire le informazioni di contatto: come ti chiami, come fare per contattarti oltre la messaggistica di LinkedIn, la tua formazione attuale, cosa stai studiando e le tue esperienze. Sulle esperienze, non ti preoccupare se quelle che hai ti sembrano fuori contesto o ne hai poche. Quelle fuori contesto, che possono essere l’aver fatto volontariato o attività sportive, sono molto utili per capire come sei anche al di fuori del lavoro. Se invece ti sembrano poche, tieni presente che hai qualche anno, prima della tua laurea, per costruirtene di pertinenti. Spero di poterti dare qualche suggerimento al riguardo più avanti.

Personalizza il tuo profilo

Probabilmente già lo sai, ma nel caso lo ripeto. In rete, su internet, sulle varie piattaforme social c’è tanto rumore. Troppi contenuti copia l’uno dell’altro. Questo implica che per essere scoperto devi farti notare. Come dice Seth Godin, esperto di marketing e comunicazione, per farti notare in un mondo di mucche marroni devi essere l’unica mucca viola. Nota veloce tra parentesi: ti consiglio di iniziare a leggere qualche libro di Godin, magari smettendo di poltrire su social mangia tempo ed attenzione. Finita questa piccola digressione, quello che voglio consigliarti è di personalizzare il tuo profilo. Segui almeno due direttrici. La prima: devi essere chiaro e concentrato sul tuo settore di interesse. Quelli che dicono di saper fare tutto sopravvalutano le proprie capacità. La seconda direttrice, soprattutto in quanto matricola, sono i tuoi obiettivi professionali. Poi c’è la terza direttrice, che non ho anticipato perché la conosci solo tu e quindi tocca a te scoprirla e riversarla nel profilo LinkedIn.

Nella descrizione del tuo profilo puoi, anzi devi usare immagini e testo. Le immagini principali sono due. Una è una tua foto. Mi raccomando: sei in un social professionale, quindi una bella foto di te. Una che ti permetta di fare una buona prima impressione a chi non ti conosce dal vivo. Fai qualche esperimento e considera che poi LinkedIn iscriverà la tua immagina in un cerchio. La seconda immagine è una specie di copertina. Ha la sagoma di un rettangolo basso e largo. Nella copertina devi esprimere in immagini quello che sei e quello che fai. Potresti avere qualche difficoltà iniziale a trovare una buona copertina. Lasciati ispirare da quelle degli influencer del tuo settore e, come al solito, fai qualche esperimento.

Usa parole chiave rilevanti

La tua copertina viene indicizzata dai motori di ricerca. In primis c’è Google, ovviamente. Ma anche LinkedIn offre un potente motore di ricerca, che analizzeremo in un prossimo capitolo. Per concentriamoci su un concetto importante che ti aiuterà ad essere trovato da chi ti cerca: le parole chiave rilevanti. Usale in modo opportunistico. Quando scrivi il tuo profilo, assicurati di utilizzare le parole chiave del tuo settore. Così facendo, renderai più semplice il lavoro di chi ti cerca, a prescindere che sia un recruiter, un’azienda che cerca competenze specifiche, o semplicemente un altro utente di LinkedIn interessato ad argomenti attinenti alle tue competenze. Anche in questo caso, lasciati ispirare dagli influencer di settore. Analizza attentamente quello che scrivono nel loro profilo e i testi dei post con maggiori “apprezzamenti”. Fatti aiutare anche da ChatGPT e simili: sono bravi a mettere in risalto i concetti più utilizzati.

Aggiorna il tuo profilo regolarmente

Sei uno studente universitario, quindi ogni semestre ti sarai portato a casa un certo numero di esami. Se hai iniziato a seguire i miei consigli, hai anche trasformato in post e articoli i tuoi appunti, le tue riflessioni, le tue idee e progetti.

Ecco, la fine del semestre può essere un buon momento per aggiornare il tuo profilo. Intanto sintetizza le nuove competenze apprese e fai in modo che siano chiare per chi le legge. Ricordati di usare strategicamente le parole chiave.

Aggiungi quindi le informazioni che ritieni utili e interessanti. Fai una revisione critica del semestre appena concluso e metti in risalto le lezioni apprese.

Mi auguro anche che tu, nel frattempo, sia riuscito ad applicare le competenze apprese anche al di fuori dell’ambito universitario, con qualche collaborazione o piccola incursione nel mondo del lavoro. Queste esperienze saranno per te molto importanti.

Ricordati che il profilo ha una parte iniziale e generalista, e una specifica dedicata alla tua attuale o passate posizioni “lavorative”.

Crea una di queste specifiche sezioni per i dettagli del tuo corso di studio. La mia avrebbe potuto essere una cosa del tipo: “Studente del corso di Scienze dell’Informazione da ottobre 1988 a in corso”. In questa sezioni inserisci i dettagli del tuo curriculum universitario: esami, voti (spero alti), progetti di gruppo, tesine realizzate, e tutto quanto pensi sia interessante.

Un profilo curato ti aiuta come studente ad evidenziare le tue competenze, esperienze educative e professionali. Questo può essere cruciale per dimostrare la tua adeguatezza per stage, tirocini e posizioni di lavoro aperte.

Prima impressione online

Fare una buona prima impressione è molto importante, perché questa può determinare in maniera importante l’immagine che uno sconosciuto ha di te. Con la prima impressione hai la possibilità ed opportunità di creare un’immagine positiva di te. E puoi facilmente immaginare quanto questo sia importante nel mondo delle relazioni sociali e, quindi, anche nel mondo del lavoro.

Con la prima impressione hai modo di posizionarti nella mente di uno sconosciuto in tre macro categorie: approvazione, rifiuto e indifferenza. Le ho elencate nell’ordine di importanza. Nel mondo fisico e non mediato dalla tecnologia, la prima impressione viene spesso determinata dai comportamenti non-verbali. Il modo in cui cammini; il modo in cui parli; come gesticoli; le espressioni del viso e come sorridi.

Nell’online e in particolare su LinkedIn, la tua pagina di profilo ha anche lo scopo di trasmettere una buona prima impressione. Il tuo obiettivo deve essere quello di farti posizionare nella categoria “approvato” nella mente di un recruiter o di un contatto professionale.

Un profilo ben curato suggerisce professionalità e impegno. Con un’immagine di profilo professionale e un riepilogo ben scritto, dimostri la tua attenzione ai dettagli e contribuisci a creare un’immagine di credibilità.

Visibilità: opportunità e rischi

Aprire un profilo LinkedIn ed utilizzarlo attivamente, così come ti sto suggerendo, apre a delle opportunità ma ti espone anche a dei rischi. Passiamo in rassegna le opportunità e i rischi principali, in modo che tu possa fare leva sui primi e prestare attenzione ai secondi, a partire dalla tua pagina di profilo.

Le opportunità che potrai coltivare sono:

  1. Migliorare la tua reputazione: Una buona visibilità ti aiuta a costruire una buona reputazione professionale e a gettare le basi per una solida credibilità professionale.
  2. Aumentare le opportunità di lavoro: una buona visibilità di aiuta a costruire una rete professionale e ad aumentare le tue opportunità di lavoro. È una questione statistica: maggiori sono le opportunità e maggiori saranno le opzioni di scelta a te favorevoli.
  3. Aumentare la tua esposizione: Una buona visibilità ti aiuta a far conoscere il tuo lavoro e le tue competenze ad un pubblico più ampio, rispetto a quanto potresti fare con le sole conoscenze off line. Non ti meravigliare se arrivano opportunità anche da posti molto lontani.

Networking

Quando scrivi e curi il tuo profilo, tieni presente il principale motivo per cui sei su LinkedIn: quello di fare networking.

Networking è un termine inglese che letteralmente vuol dire “lavorare in rete”, ma assume anche il significato di “creare nuove relazioni”. Nell’ambito professionale, quindi su LinkedIn, assume un significato ben preciso: creare e curare una rete di contatti e relazioni utili per la tua carriera. Il networking ti aiuta a costruire e ampliare la tua clientela; a collaborare con aziende; ricevere e dare supporto e consigli da e a altri professionisti.

Pi avanti di parlerò di come fare networking attivo in maniera efficace. Riguardo al profilo, tieni presente che inserire informazioni pertinenti ti aiuta ad attivare un networking passivo: farti trovare da chi è interessato a fare networking con te.

In breve

Curare il proprio profilo LinkedIn è un investimento importante per la crescita professionale e può fare la differenza nella ricerca di opportunità durante il percorso universitario e oltre.

Per punti, le informazioni principali da inserire nel tuo profilo sono:

  • Le informazioni di contatto: come ti chiami, un indirizzo di posta elettronica monitorato, un recapito telefonico, l’indirizzo ad un sito web curato (può essere anche una piattaforma di blogging, vlogging, instagram, etc.)
  • La formazione: cosa hai studiato e cosa stai studiando, a che punto sei con il tuo piano di studio
  • Le tue competenze: le competenze che stai maturando in università e quelle che hai e stai maturando fuori l’università
  • Le tue esperienze: le esperienze lavorative anche se lontane da quello che stai studiando, le tue attività extracurriculari, i tuoi progetti personali

La tua rete

Come sai, LinkedIn è un social network che si rivolge al mondo del lavoro. Come tutti i social network, il concetto principale quindi è la rete di contatti del singolo iscritto: le persone con cui sei direttamente in contatto e le aziende che segui.

Prendi in considerazione le persone. Queste formano una rete di contatti, ma in che senso? Disegna un pallino su un foglio di carta. Su questo pallino metti una stellina, perché ti rappresenta. Vicino al tuo pallino disegna altri pallini e collega il tuo pallino con gli altri con una linea. I pallini che hai disegnato rappresentano i tuoi contatti di primo livello: sono le persone che hai deciso di aggiungere alla tua rete di contatti e che hanno accettato di farne parte. Intorno ai pallini dei contatti di primo livello disegna altri pallini e collega i contatti di primo di livello con i pallini aggiunti. Questi rappresentano i contatti di secondo livello, cioè persone con le quali non si direttamente in contatto, ma che potrebbero interessarti perché “amici degli amici”. Dal secondo livello in poi, se continui con il gioco dei pallini, hai i contatti di terzo livello e oltre.

Questo dei livelli di contatto è un concetto molto utilizzato nella modellazione dei social network, perché idealmente rappresenta la vicinanza o meno di interessi tra due iscritti al social.

Nella gestione della tua rete di contatti su LinkedIn dovrai imparare a gestire molto bene i contatti di primo livello. Dovrai fare in modo di averne tanti ma non troppi. Nei tanti dovrai fare in modo che rientrino, in maniera utilitaristica e non te ne vergognare, persone con le quali far crescere il vostro rapporto lavorativo. Ma dovrai escludere i troppi, perché questi porterebbero ad una diluizione potenzialmente negativa dei tuoi interessi. Ad esempio, se stai studiando comunicazione, può essere utile avere tra i tuoi contatti chi ha gli stessi tuoi interessi e chi si occupa di marketing. Se inizi ad aggiungere anche chi si occupa di, faccio un esempio, pneumatici allora gli algoritmi di LinkedIn possono perdere di efficacia perché trovano meno caratteristiche in comune.

Perché è importante la tua rete di contatti

Per te che sei una matricola universitaria è molto importante avere una buona rete di contatti. Non ci nascondiamo dietro il dito: il motivo principale è quello di trovare opportunità di lavoro. Magari anche mentre finisci il tuo corso di studi, ma forse soprattutto quando avrai finito di studiare. Molti recruiter e molte aziende usano LinkedIn per trovare ed attrarre candidati. E se sei già in contatto con qualche personaggio influente nell’azienda nella quale ti piacerebbe lavorare, perché magari hai costruito qualche relazione di valore perché i tuoi post si sono fatti notare, questo ti può dare un vantaggio enorme rispetto a chi si presenta con un curriculum e basta.

Quest’ultimo concetto è molto importante, perché si tratta di costruirsi una buona reputazione professionale. Quando ti connetti con una persona e condividi contenuti di qualità, oppure quando ti inserisci con un commento pertinente in calce al contenuto di qualcun altro, stai esattamente costruendo la tua reputazione professionale. Impegnati per costruire una buona reputazione professionale.

Un altro motivo per costruire una buona rete professionale è per imparare e crescere professionalmente. Spesso capita che l’accademia sia un po’ scollata dell’industria o dalle aziende in generale. Seguire i contenuti pubblicati da aziende e singoli professionisti può essere una fonte molto utile di approfondimenti e opinioni diverse dalle tue.

Strategie per far crescere la tua rete

Sei una matricola universitaria e hai da poco aperto LinkedIn. Mi aspetto quindi che tu parta da zero contatti. I primi che puoi aggiungere sono i colleghi di studio e i professori dei corsi che frequenti.

I colleghi di studio sono molto importanti da un punto di vista prospettico. Oggi sono studenti come te, ma tra qualche anno saranno professionisti attivi in vari campi e in varie aziende. Un ex-compagno di studi è la migliore referenza che tu possa avere. Molto spesso basta che abbiate studiato nella stessa facoltà con gli stessi professori. Se i tuoi compagni di corso non sono ancora su LinkedIn, ovviamente invita loro a farlo, spiegando l’importanza di farlo e, magari, consigliando loro la guida che stai leggendo. Sui colleghi di studio, non farti remore: invitali tutti.

Passiamo ai professori. In questa categoria includo anche gli assistenti e i ricercatori che potrebbero farti da esercitatori o tenere corsi tematici. Partecipa anche ai seminari organizzati dalla tua facoltà o da facoltà affini, prendendo nota dei relatori che espongono. Salvo pochi casi, la maggior parte dei professori non ti conoscerà direttamente. Quindi, quando si vedranno arrivare un invito saranno forse titubanti ad accettarlo. Per questo motivo aggiungi al tuo invito poche righe per spiegare chi sei e che segui con interesse il professore al corso che frequenti o hai frequentato. LinkedIn, infatti, ti permette di aggiungere all’invito poche parole scritte.

Dopo i colleghi di studio e i professori, vengono i professionisti del tuo settore di interesse. Come cercarli? Ovviamente potresti conoscere quelli più importanti e famosi, per i quali ti basta cercare per nome e cognome. Ma tutti quanti gli altri, come fare a trovarli? Ci devi arrivare per gradi.

Comincia a cercare post che parlano di quello che ti interessa. Ogni post ti fornisce informazioni utili sulle persone che vi ruotano attorno. La prima è l’autore del post: se ne ha scritto è molto probabilmente informato. A seguire viene chi ha aggiunto un commento al post: anche queste persone, generalmente, commentano a favore o contro perché interessate all’argomento del post. In fine, ci sono quelli che aggiungono una reazione: un pollice, un cuore, un plauso. Anche tra questi puoi trovare qualche professionista interessante; non sempre ma spesso.

Quindi se parti da un post puoi collegarti all’autore del post, a chi ha commentato e con chi ha reagito.

Quando trovi qualche professionista che ti colpisce in modo particolare, soffermati sulla sua pagina di profilo. Da qualche parte sulla destra, trovi una lista di altri professionisti con una forte attinenza. Per esperienza, sono profili ricercati su LinkedIn insieme al titolare del profilo aperto. Anche in questa lista puoi trovare persone interessanti con cui collegarti.

Un altro posto buono dove andare a cercare professionisti sono i gruppi. In maniera molto semplice, un gruppo ha un nome, che dichiara l’argomento principale del gruppo, uno o più amministratori, che decidono chi è dentro e chi è fuori, una serie di post e, quello che più ci interessa, una serie di iscritti.

Facciamo un esempio. Ti interessa il mondo delle energie rinnovabili; sei già entrato in contatto con professori, colleghi di studio e qualche professionista del settore. Per aggiungere altri contatti alla tua rete, trovi su LinkedIn il gruppo che si chiama “Renewable Energy Experts”: il nome è già un programma. Quindi cosa fai? Scorri i post per trovare gli iscritti attivi, cioè quelli a cui piace scrivere sull’argomento. Contento come una pasqua inizi a studiare i profili degli iscritti attivi e ne aggiungi una buona parte. Poi, siccome tieni a cuore il tuo futuro professionale, ti accorgi che al gruppo sono iscritti più di duecento mila persone da tutto il mondo. La maggior parte di questi saranno contatti di terzo livello, ma qualcuno inizia ad essere di secondo livello (gli amici degli amici). Ecco, magari tra questi puoi cercare qualcuno da aggiungere alla tua rete.

Piccola nota sui gruppi: al momento i gruppi sono stati un po’ depotenziati da LinkedIn, forse perché ci possono essere altri modi più efficaci di fare networking. Ad ogni modo ci sono ancora e funzionano. Sui gruppi ci ritorneremo più avanti.

Come cercare chi ti interessa

LinkedIn offre un potente motore di ricerca che ti aiuta a trovare persone, aziende, post, inserzioni di lavoro e altro.

In una prossima sezione di questa guida andremo ad analizzare come funziona la ricerca di LinkedIn. Ora ti voglio dire altro.

Sicuramente avrai l’account gratuito per LinkedIn. Tutti all’inizio hanno un account gratuito.

Per spingere i propri utenti ad attivare account a pagamento, LinkedIn limita il numero di ricerche che si possono fare in un mese con un account gratuito.

La funzione di ricerca di LinkedIn è molto potente, per cui ti consiglio di usarla quando serve per davvero. Quando stai cercando dei nuovi contatti puoi invece usare Google in un modo veramente semplice.

Se già conosci il nome e cognome della persona che sta cercando, ad esempio se stai cercando Bill Gates, puoi cercare con Google “linkedin bill gates”. Nove vole su dieci ti appare il profilo LinkedIn della persona che cerchi tra le prime voci del risultato della ricerca. Se non dovesse succedere puoi provare con “site:linkedin.com bill gates”: in questo modo chiedi a Google di cercare solo tra le pagine del sito linkedin.com. Se anche in questo modo non trovi il profilo che stai cercando, è molto probabile che il profilo non esista. A questo punto puoi provare con una ricerca LinkedIn.

Esattamente come funziona per il nome e cognome delle persone, puoi cercare i profili di persone che lavorano in una azienda specifica per la quale ti piacerebbe lavorare o collaborare. In questo caso specifico, una volta trovata l’azienda che ti interessa, puoi seguire la relativa pagina di vetrina per ricevere aggiornamenti su post e annunci di lavoro. Ricorda che però nel tua rete ci sono persone, quindi inizia a curiosare anche tra le persone che lavorano per l’azienda che ti interessa.

Sulle aziende ti devo dare dure avvertimenti. Il primo: spesso le aziende piccole non curano la propria presenza su LinkedIn. Quindi non ti meravigliare se non le trovi. Il secondo: non prendere per vero che una persona lavori in un’azienda. Anche molte persone non curano il proprio profilo LinkedIn, per cui può risultare che una persona lavori per un azienda o ricopra un certo ruolo, quando nella realtà è tutto diverso.

Ultima opzione che mi sento di consigliarti per ampliare la tua rete di contatti è quella di cercare per argomento. Ad esempio, se sei interessato alla “comunicazione non verbale” ricerca con Google “linkedin comunicazione non verbale”. Tra i risultati di ricerca potresti trovare profili che citano l’argomento che ti interessa, oppure post e articoli che parlano dell’argomento che ti interessa. I profili risultanti, così come gli autori dei post e articoli risultanti, sono tutti buoni candidati per entrare nella tua rete e meritare un tuo invito.

Nota conclusiva su come cercare chi ti interessa. Ti ho consigliato l’uso di Google per le ricerche fatte fuori LinkedIn. Ovviamente puoi usare il motore di ricerca che più ti piace e che meglio si adatta alle tue esigenze.

Suggerimenti specifici per una matricola universitaria

Se hai fatto già qualche tentativo di connessione con altri utenti LinkedIn ti sarai sicuramente accorto che puoi personalizzare la tua richiesta. Puoi cioè aggiungere un breve testo che spieghi perché vuoi entrare in contatto.

Ora pensaci un attimo: la tua richiesta è rivolta ad entrare nella rete dei contatti dell’altra persona o invece il contrario, ovvero ad invitare l’altra ad entrare nella tua rete di contatti?

La differenza sembra minima o inesistente, ma credo che ti convenga pensare che stai inviando l’altro ad entrare nella tua rete di contatti. Questo perché, se usi saggiamente LinkedIn, tu vorrai avere una parte attiva nella comunicazione: vuoi che gli altri leggano ed interagiscano con i tuoi contenuti. Il viceversa è vero, ma fino ad un certo punto. Infatti presto ti accorgerai che solo una piccola percentuale di iscritti a LinkedIn pubblica con continuità.

Tutto questo per dire che puoi usare il messaggio di accompagnamento dell’invito di connessione in maniera mirata. Personalizzalo con qualcosa che faccia capire che l’altra persona di interessa per un qualche motivo particolare. A questo proposito sfrutta le principali informazioni che trovi nel profilo dell’altro.

Un altro consiglio utile che ti posso dare è di essere paziente e costante nel tuo lavoro di costruzione della rete di contatti. Ci vuole il giusto tempo per costruire una rete di contatti significativa. Non ti aspettare di creare 1000 connessioni al giorno. Anche perché LinkedIn ti limita nel numero di inviti che puoi inviare. La svolta arriverà quando saranno estranei ma con interessi comuni a chiederti di entrare nella tua rete di contatti.

A proposito di farti trovare, ricordati che la prima cosa che qualcun altro vede di te su LinkedIn è il tuo profilo. Ne abbiamo già parlato. Qui aggiungo solo di curare il profilo anche con lo scopo di invogliare gli altri ad inviarti una richiesta di connessione.

Crea i tuoi contenuti

Puoi stare sui social in due modi: quello semplice e quello produttivo.

Quello semplice è spulciare passivamente i contenuti pubblicati da altri. Sui social puoi stare ore ed ore guardando post, video e materiale in genere pubblicato da altri, che siano persone o aziende, secondo l’ordine stabilito dall’Algoritmo. Certo, lo fai per imparare e per ampliare la tua rete di contatti. La causa è giusta ma la quantità di contenuto che ti serve è minima rispetto a quello che la piattaforma ti propone.

C’è poi il modo produttivo per stare su LinkedIn, che è quello di creare i tuoi contenuti.

Il processo di creazione, visto da fuori, può sembrare lungo e faticoso. In realtà se racconti di te, di quello che ti piace e di quello che fai, è molto semplice. Nel seguito ti suggerisco dei semplici approcci per integrare nel tuo studio anche l’atto di creare contenuti.

Sono d’accordo con il professor Faynman: hai capito un argomento difficile se lo sai spiegare in maniera semplice. Ma vale anche l’implicazione opposta, cioè se non sai descrivere in maniera semplice un argomento complesso, allora vuol dire che non l’hai capito nella sua essenza. Scrivere contenuti su LinkedIn ti aiuta anche a studiare e a capire.

Norme di comportamento

Sui social non sei a casa tua. Quindi non puoi fare quello che ti pare. Su LinkedIn a maggior ragione.

Oltre a politiche rigide sulla community professionale, imposte dalla piattaforma, ricorda che stai usando questo social per costruirti un futuro nel mondo del lavoro.

Ti consiglio di cercare la sezione specifica su LinkedIn dove vengono elencate le politiche applicate. Queste cambiano di frequente e la responsabilità è solo tua, per cui è meglio che tu risalga alla fonte. Qualche consiglio però te lo voglio dare.

Utilizza la tua reale identità. Non ti spacciare per qualcun altro: guai! Non usare nomi falsi o di fantasia: altrimenti perché vuoi imparare ad usare LinkedIn già da matricola?

Pubblica contenuti autentici e professionali. Non ricopiare contenuti di altri spacciandoli per tuoi. Questa sarebbe una strategia che sul lungo periodo risulterebbe controproducente. Diverso è se vuoi citare qualche altro autore, magari per confermare o confutare le sue idee. Anche di questo ne parleremo quando analizzeremo i commenti e come usarli.

Non condividere informazioni false o fuorvianti su te stesso o su altri. Le bugie, dette bene, sembrano più vere della verità. Ma comunque rimangono bugie, con le gambe corte e il naso lungo. Possono sembrare la scorciatoia per contenuti “acchiappa like”, per salire nelle classifiche di gradimento. Oppure, se sei amante dei confronti, sono il modo più semplice per dire che quell’altro è peggio di te. Ma le bugie rimangono tali. Ci puoi solo costruire castelli di carta che vengono giù al primo soffio di vento. Se sei particolarmente bravo ad inventare fatti e personaggi, allora ti consiglio di applicare questo tuo talento nella scrittura di romanzi.

Non fare allusioni sessuali o avances. Per questo ci sono altri modi e mezzi. Questo consiglio è rivolto ad una ristretta minoranza di persone, tipicamente di sesso maschile, che non sanno trovare in loro stessi altro valore differenziante che non sia l’appartenenza ad un genere. Mi auguro quindi che non ti riguardi, ma nel caso pensaci bene e renditi conto che devi fare la differenza per quello che pensi e quello che esprimi.

Ultimo consiglio sulle norme di comportamento: non promuovere attività o organizzazioni illegali. Così come non promuovere prodotti illegali. Se per fare del bene a te stesso devi fare del male agli altri, allora no: non andiamo d’accordo! Ritorna su questi appunti quando avrai cambiato idea.

Ora che abbiamo visto cosa NON fare su LinkedIn, iniziamo a vedere cosa possiamo fare per costruire una carriera lavorativa ricca di soddisfazioni.

Tipi di contenuti gestiti da LinkedIn

Su LinkedIn ci sono tre principali tipi di contenuti:

  1. il post, per messaggi brevi con allegati multimediali
  2. l’articolo, per contenuti più lunghi di un post con le caratteristiche tipografiche di un articolo
  3. un evento, in streaming o dal vivo

Su LinkedIn ci sono questi tre principali tipi di contenuti ora, nel periodo in cui ti sto scrivendo. Lo sai che su internet le cose cambiano molto velocemente, per cui non mi meraviglierei se tra uno o due anni ci fossero altre possibilità. Ad esempio, per un certo periodo, su LinkedIn potevi inserire qualcosa tipo le storie di Instagram solo da app per mobile, ma si vede che non andavano e sono state tolte. Quindi, occhio sempre alle novità.

Ora li vedremo in dettaglio, i tipi di contenuti. Prima però due note che si applicano a tutti i contenuti: gli hashtag e le menzioni.

Hashtag

Gli hashtag, immagino tu lo sappia, sono parole chiavi precedute dal simbolo del cancelletto. Ad esempio #linkedin.

Hanno la funzione di collegare tutti i post che parlano dello stesso argomento. Sono quindi un potente mezzo per trovare contenuti molto distanti dalla tua rete di contatti. Analogamente, ti aiutano a far trovare i tuoi contenuti anche da chi è molto distante dalla tua rete di contatti. Puoi quindi immaginare quanto siano potenti al fine di far circolare il tuo nome ed i tuoi contenuti.

Gli hashtag nei post appaiono in grassetto e colorati diversamente. Sono a tutti gli effetti dei link che ti portano in una pagina di ricerca di LinkedIn, dove sono elencati i principali post che menzionano quel hashtag. Subito in alto, LinkedIn ti propone il numero di utenti che seguono quel hashtag, proponendoti l’opzione di aggiungerti ai seguaci. Ecco quindi che è subito chiara la potenzialità degli hashtag: quelli giusti portano i tuoi contenuti alle persone giuste.

Ecco qualche semplice consiglio per usare al meglio gli hashtag.

  1. Inserisci tre hashtag alla fine del tuo post.
  2. Usa solo lettere o numeri, senza usare caratteri speciali. Se l’hashtag è di più parole usa le maiuscole per migliorarne la leggibilità. Es. #DueParole e non #dueparole o #due_parole
  3. Usa contemporaneamente hashtag generalisti e hashtag di nicchia.

Menzioni

Se con gli hashtag si creano collegamenti tra argomenti, con le menzioni si creano collegamenti con persone e aziende. Basta digitare in un post o in un articolo il simbolo della chiocciola @ per veder comparire un menù a tendina. Sulla base della propria rete di contatti, iniziando a scrivere il nome di una persona o di una azienda, LinkedIn suggerisce possibili collegamenti.

Una volta scelto quello desiderato e salvato il post o l’articolo, il nome della persona o dell’azienda diventa un collegamento al relativo profilo. Al menzionato arriva un notifica che gli avverte della menzione: in questo modo è possibile aumentare le interazioni su un contenuto o argomento specifico.

Con la menzione stai chiamando in causa direttamente qualcuno. Quindi fai molta attenzione a coinvolgere chi è veramente interessato e in argomenti pertinenti. LinkedIn infatti, tra le opzioni che riguardano l’uso della piattaforma, dà la possibilità di non essere menzionati, proprio per tutelare la volontà di riservatezza.

L’uso tipico della menzione è quello di ringraziare qualcuno per il proprio lavoro, o per festeggiare un anniversario lavorativo o un traguardo professionale raggiunto. Un altro uso tipico della menzione è nei commenti quando si richiama l’autore del contenuto commentato, in modo da dare l’idea di una conversazione o di coinvolgimento diretto in una conversazione.

I post

Il post è il tipo di contenuto più comune su LinkedIn. Alla base di ogni post c’è un contenuto fatto di solo testo, che può arrivare alla lunghezza massima di 3000 caratteri. Si contano quindi anche gli spazi bianchi.

L’editor fornito da LinkedIn non permette di formattare il testo. Quindi l’uso del grassetto, corsivo o sottolineato va fatto con strumenti esterni. Cercali con Google. Troverai quasi sicuramente qualche sito che ti permette di inserire del testo in una form per vedere lo stesso testo formattato in vari formati da copiare ed incollare nel tuo post.

Il post può essere di solo testo o accompagnato da altri tipi di contenuti. In genere, il modo in cui si struttura un post diventa poi parte riconoscibile dello stile di un autore. Ad esempio ci sono profili molto seguiti su LinkedIn che sono famosi per usare post composti di solo testo ben formattato.

In generale, però, aggiungere altri elementi ad un post facilita la sua diffusione e fruizione. Ad un post puoi aggiungere:

  • immagini
  • video
  • un sondaggio
  • un documento PDF

Le immagini sono molto potenti se ben organizzate. Fai qualche esperimento per capire qual è il numero e formato migliore delle immagini da caricare. Al momento, ad esempio, conviene caricare 1 o 3 o 5 immagini, perché LinkedIn le mostra in anteprima in modo accattivante e senza tagli strani.

Anche i video catturano l’attenzione dei tuoi lettori. Il consiglio che ti do è di utilizzare uno strumento di editing video che ti faciliti il montaggio. Limita la durata del video a pochi minuti. Per i video più lunghi, forse ti conviene utilizzare altre piattaforme, tipo YouTube, e collegare nel tuo post il video esterno. Anche per i video, fai esperimenti e realizza un formato che ti possa caratterizzare.

Ai post si può collegare anche un documento PDF. Con un po’ di fantasia, puoi usare uno stesso strumento per fini molteplici. Forse quello principale è la diffusione di una relazione, ad esempio gli appunti che hai realizzato per il tuo ultimo esame. In genere, un documento del genere, più alto che largo, si legge abbastanza bene a tutto schermo o dopo averlo scaricato in locale. Un altro uso importante è la condivisione di relazioni in formato presentazione, quindi per intenderci documenti più larghi che alti. Questo tipo di documento si legge bene a tutto schermo. C’è poi un altro uso dei documenti allegati ai post: quello del carosello. Sono brevi documenti formattati in maniera tale da essere ben leggibili anche nell’anteprima fornita da LinkedIn. Quello che succede quindi con un buon carosello è che il suo lettore ne scorre le pagine, in orizzontale, senza mai uscire dal post.

Ultima nota sui post: LinkedIn non fornisce un editor che permetta di formattare il testo con l’ausilio del grassetto, corsivo o altro abbellimento grafico. Una limitazione che è in linea con l’idea di minimalismo assegnata ai post. Volendo, comunque, c’è la possibilità di usare dei tool esterni che convertono del testo normale in testo formattato che LinkedIn “digerisce”. Più o meno funzionano che in una finestrella si scrive il testo da formattare e, in altre finestrelle, appare lo stesso testo ma in varie formattazioni. Puoi cercare questi tool in autonomia con un motore di ricerca.

Gli articoli

Gli articoli, a differenza dei post, sono fatti per superare il limite della semplicità e per realizzare dei contenuti articolati e pronti a circolare per parecchio tempo. Proprio a questo scopo, LinkedIn mette a disposizione una struttura e un editor disegnati in maniera specifica.

Intanto un articolo ha un titolo e un’immagine di copertina. Questi due elementi servono da gancio: devono letteralmente agganciare l’attenzione del potenziale lettore distratto e frettoloso, che deve decidere nel tempo di uno scroll se investire o meno le proprie energie cognitive per la lettura del tuo articolo.

Dopo il titolo e dopo la copertina c’è il contenuto vero e proprio dell’articolo. L’editor messo a disposizione da LinkedIn permette di fatto di comporre una singola pagina web:

  • Ogni paragrafo ha un suo stile: 1) lo stile normale per i paragrafi di testo; 2) lo stile Titolo 1 per organizzare l’articolo in sezioni principali; 3) lo stile Titolo 2 per organizzare ogni sezione in sotto sezioni.
  • I caratteri possono essere formattati in grassetto o corsivo.
  • Si possono inserire liste puntate e liste numerate, ma non è data la possibilità di inserire delle sotto liste.
  • Si possono usare delle citazioni che mettono in risalto una porzione di testo rispetto al contesto. Il nome suggerisce di usarle quando si cita il pensiero di qualcun altro, ma ovviamente sei libero di usarlo come meglio credi.
  • Puoi inserire un blocco di codice, normalmente usato per inserire una porzione di codice sorgente in un qualche linguaggio di programmazione. Anche in questo caso, sei libero di superare la motivazione iniziale ed usarlo come ti pare.
  • Si possono inserire dei separatori orizzontale, magari per rappresentare graficamente una separazione logica del tuo testo.
  • Si possono inserire dei link che rimandano ai tuoi contenuti su LinkedIn, ad altri contenuti su LinkedIn o a contenuti esterni a LinkedIn.
  • Ovviamente si possono inserire delle immagini che si inseriscono all’interno del contenuto di testo.
  • Come per i post, si possono usare gli hashtag o le menzioni con la chiocciola.
  • Infine, puoi anche incorporare contenuti realizzati su altre piattaforme diverse da LinkedIn. Probabilmente l’esempio più evidente sono i video ospitati su YouTube, ma l’elenco dei contenuti esterni supportati è ampio.

Quando pubblichi un articolo, LinkedIn ti propone automaticamente di compilare un post per lanciarlo all’interno della tua rete. Esiste anche un’altra possibilità che è data dalle newsletter.

Se provi a redigere un articolo, ti accorgerai che da qualche parte LinkedIn ti propone di creare una newsletter. Ti viene chiesto di trovare un nome alla newsletter, di identificare un argomento di discussione e di settare una frequenza di pubblicazione.

Quando crei una newsletter, tutti i componenti della tua rete di contatti vengono avvisati, fornendo loro l’opzione di attivare una sottoscrizione. Cioè, ogni volta che pubblichi un articolo per quella newsletter, il sottoscrittore viene avvisato con una notifica.

In pratica, la newsletter ti permette di creare un gruppo di contatti particolarmente interessati ad un argomento che tratti, che si sono anche prenotati per ricevere una notifica quando pubblichi qualcosa di nuovo. Mica male!

Gli eventi

Se di post e articoli ne ho scritti tanti, di eventi non ne ho creato mai uno. Mi riprometto di crearne qualcuno e di ritornare su questo argomento in un secondo momento e con qualche mia personale esperienza da riportare. Ma al momento facciamoci bastare una descrizione solo teorica.

Come tutti gli altri contenuti gestiti da LinkedIn, anche gli eventi hanno lo scopo di creare ingaggio con la tua rete di contatti. Nel caso in questione, la fonte di ingaggio è un qualche evento: un seminario, un’intervista, una dimostrazione. Insomma qualcosa dove pochi parlano e molti ascoltano e possono fare domande.

LinkedIn prevede la possibilità di pubblicare due tipi di eventi: on-line e in sede. Per quelli on-line sono previste tre opzioni:

  1. streaming audio su LinkedIn
  2. streaming video sempre su LinkedIn
  3. fornire un link di collegamento a qualche piattaforma terza di streaming

Trattandosi di un evento, bisogna dare un appuntamento, per cui bisogna fornire:

  1. data e ora di inizio
  2. data e ora di fine
  3. il fuso orario di riferimento, sì perché ci possono essere persone nella tua rete che possono essere anche molto distanti geograficamente

All’evento ovviamente diamo un titolo, al quale facciamo seguire una descrizione di quelli che sono gli argomenti trattati. Hai a disposizione 5.000 caratteri, da utilizzare anche per fornire i dettagli del luogo dell’evento, in caso di evento in sede.

Siamo su LinkedIn, quindi c’è la possibilità di elencare i relatori dell’evento fornendo il collegamento al rispettivo profilo su LinkedIn.

Da ultimo, importante, si descrivono le regole e le norme di comportamento da tenere durante l’evento.

Sindrome dell’impostore

La sindrome dell’impostore è forse la principale causa che tiene lontano gli iscritti su LinkedIn dalla pubblicazione di contenuti.

La sindrome, per un po’ eviterò di ripetere “dell’impostore”, nasce da quella sensazione di incompetenza e dubbi sulle proprie capacità. Dalla paura di essere esposto al pubblico ludibrio come un impostore. In genere si manifesta con la tendenza al perfezionismo; nell’esagerazione nella preparazione di qualsiasi cosa.

In realtà è solo una motivazione costruita artificiosamente per nascondere la paura di comunicare.

Ecco qualche semplice consiglio per superare la sindrome e cominciare a godere dei tuoi contenuti.

  • Scrivi solo quello che sai senza esprimere giudizi. Fosse anche il riassunto delle lezioni in facoltà, nessuno ti può appellare come impostore.
  • Accetta il giudizio degli altri. Ti aiuterà a capire quello che piace e cosa puoi migliorare.
  • Forse ti stai confondendo con lo stereotipo del venditore-imbonitore di pentole e scope elettriche. Falso: stai solo pubblicando contenuti per aiutare a migliorare te stesso e gli altri che ti leggono.

Se dovesse arrivare qualche commento negativo, può capitare, lascialo perdere: fanno parte del gioco. Sicuramente arriveranno anche commenti positivi: fanne tesoro. Usali come carica per continuare a pubblicare contenuti.

Riversa i tuoi appunti in post e articoli

Se pensi che per scrivere buoni post e piacevoli articoli devi essere un romanziere o uno scrittore di best-seller, allora ti do una buona notizia: ti stai sbagliando. Certo devi saper scrivere in modo corretto, e per arrivare a buoni livelli ti suggerisco di leggere romanzi e best-seller. Ma per il resto, per creare contenuti tutto quello che ti serve è un metodo.

Per metodo intendo un processo da applicare alla creazione dei tuoi contenuti. Un metodo che è sempre uguale nell’80% dei casi e che varia solo per il restante 20%. Quindi, in definitiva, i tuoi contenuti si distinguono tra di loro per quel 20%. Sull’80% del metodo devi saper applicare la tua voglia di migliorare. Riconosci quali aspetti non ti piacciono o che non piacciono; nello stesso modo riconosci quali aspetti ti piacciono e che piacciono. Su questi divertiti applicando un processo di miglioramento continuo.

Se stai leggendo queste pagine è molto probabile che tu sia uno studente universitario al primo anno. Quindi possiamo supporre che la maggior parte del tuo tempo la stai passando studiando? Se la risposta è no, ti consiglio di rivedere il tuo impegno per lo studio. Se la risposta è sì, come mi auguro, allora oltre a seguire le lezioni e a fare amicizia con i tuoi nuovi compagni di corso, sta passando gran parte del tuo tempo a prendere appunti, a organizzare i tuoi appunti, a ripassare dai tuoi appunti.

Da questa prospettiva, quella dei tuoi appunti, creare contenuti per LinkedIn deve diventare un processo integrato nella redazione dei tuoi appunti. I tuoi quaderni, i tuoi fogli volanti, le note sul telefono, al tablet o al computer: tutto questo deve diventare una fonte preziosa di informazioni per la redazione dei tuoi contenuti.

Qui ora entra in gioco il discorso del metodo. Trova il tuo, quello che per te è il più semplice, per integrare nella cura dei tuoi appunti anche la redazione di post e articoli. Detto in altre parole, post e articoli per LinkedIn prendono spunto dai tuoi appunti. Personalmente seguo questo metodo con i miei appunti di lavoro organizzati secondo il metodo del Bullet Journal. Il BuJo è un approccio che predilige la semplicità e la sostanza ridotta all’osso: sostanzialmente sono liste con varie finalità. Quando ho del materiale che merita di diventare un post o un articolo, allora lavoro per espansione dall’essenziale verso una forma vestita e adatta alla lettura di un terzo.

Impara anche a schematizzare i concetti dei tuoi appunti. Arricchiscili di diagrammi, mappe concettuali, insomma di un appropriato supporto grafico che sia da supporto al testo scritto. Questo tipo di contenuto, oltre ad aiutare te nell’individuare i concetti fondamentali e ad aiutarti nel ripasso, possono arricchire i post e gli articoli con un prezioso supporto visivo. Per esperienza ti posso dire che un diagramma ben fatto viene apprezzato molto da chi ha poco tempo da passare su un social, catturando l’interesse di molti lettori e potenziali nuovi contatti.

Per cui: inizia e divertiti nel creare il tuo metodo; sperimenta modi nuovi; trova un tuo stile e fallo emergere; differenziati; fatti riconoscere.

I commenti e come usarli

Come tutti i social, anche LinkedIn permette di aggiungere un proprio commento al post o articolo di qualcun altro. Un commento è a tutti gli effetti un particolare post fatto di testo ed immagini.

Una prima raccomandazione sui commenti è di usarli nel rispetto del pensiero e della libertà altrui. Rimaniamo sempre concentrati sulla creazione di valore mediante lo scambio di idee e di pareri finalizzato ad un sano confronto.

I commenti, quindi, sono una particolare forma di contenuto e possono essere usati in maniera strategica per aumentare la propria visibilità. Vediamo come.

Per prima cosa devi cercare un post che ti ispira. Un post che ti fa nascere una domanda o che tocca un argomento a te caro. Meglio ancora, se questo post è scritto da un autore rilevante. Uno importante. Uno che contribuisce alla formazione di una corrente di pensiero o che è riconosciuto come apripista. Ti dicevo quindi cerca un post ispiratore e che abbia al massimo due commenti.

A post così fatti, aggiungi un tuo commento rilevante. Mettici del tuo. Non ti limitare a cose del tipo “concordo”, “anche io faccio così”, “TOP”. Prendi spunto dal contenuto che stai commentando per esprimere il tuo particolare punto di vista.

A questo punto, espandi il contenuto del commento facendolo diventare un post da pubblicare sul tuo profilo. Prenditi tutto lo spazio che ti da un post, aggiungendo hashtag e immagini o diagrammi. Nel tuo post inserisci un link al post ispiratore citandone anche l’autore.

Adottando questa semplice strategia otterrai almeno due risultati. Il primo: ti stai costruendo una fonte illimitata di spunti di riflessione e quindi di post e contenuti in generale. Il secondo: i commenti piacciono agli algoritmi di ranking di LinkedIn. Quindi sarà più facile farsi trovare o apparire nel feed della tua rete e nella rete di chi commenti.

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Luigi Poderico

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